nell'immagine: Sal
Il giovane tremò ancora, più forte mentre l’uomo ricopriva di attenzioni
non volute il suo corpo, prima il torace, poi la pancia piatta
leggermente scolpita dagli addominali, con uno strattone un po’ più
violento lacerò i pochi vestiti rimasti lungo il suo avanzare, infine
arrivò all’inguine, i lembi di tessuto ormai erano un pallido ricordo
dei pantaloni che prima indossava il ragazzo, con forza si face strada
fra le sue gambe, allargandole, una incastrata sulla sua spalla, l’altra
bloccata dietro una gamba della sedia a cui era legato, insinuò la mano
destra mentre l’uncino riapriva le ferite rimarginate da poco sulle
cosce.
Un ghigno divertito si dipinse sulle sue labbra mentre il ditale si insinuava con prepotenza nella fessura del ragazzo, poteva sentire il sangue caldo e appiccicoso sulla mano, colargli sempre più giù, verso il gomito.
“avresti dovuto collaborare piccolo.” Gli disse avvicinansi al suo orecchio ed iniziando a leccargli il lobo con insistenza, l’agguantò con i denti e tirò con forza, un rantolo di dolore uscì dalle labbra del prigioniero ormai inerte.
Un ghigno divertito si dipinse sulle sue labbra mentre il ditale si insinuava con prepotenza nella fessura del ragazzo, poteva sentire il sangue caldo e appiccicoso sulla mano, colargli sempre più giù, verso il gomito.
“avresti dovuto collaborare piccolo.” Gli disse avvicinansi al suo orecchio ed iniziando a leccargli il lobo con insistenza, l’agguantò con i denti e tirò con forza, un rantolo di dolore uscì dalle labbra del prigioniero ormai inerte.
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